domenica 13 gennaio 2019

Dr.sa Randaccio quali sono novità della sentenza n°6/19 emessa dalla Corte Costituzionale sulla Sardegna?

Dr.sa Randaccio quali sono novità  della sentenza n°6/19 emessa dalla Corte Costituzionale sulla Sardegna?


Sa Defenza TM



Chiediamo alla Dr.sa Randaccio quali novità ha esordito la sentenza n°6/19 emessa dalla Corte Costituzionale in risposta la ricorso della Giunta della RAS-Regione Autonoma dell Sardegna contro la legge nazionale di bilancio italiano del 2017 e a cui si è opposta davanti alla Consulta nel febbraio 2018. 

Nella sentenza tra le altre cose si dice che – il "ritardo dello sviluppo economico dovuto all’insularità" menzionato dalla stessa disposizione impugnata, troverebbe effettivo riscontro nella differenza tra il PIL pro capite registrato dagli ultimi dati disponibili dell’Istat relativi a l'annualità 2016″. 

La Corte Costituzionale continua nella sua considerazione, del ricorso sardo affermando :"La dimensione della finanza della Regione rispetto alla finanza pubblica, le funzioni effettivamente esercitate e i relativi oneri, gli svantaggi strutturali permanenti, i costi dell'insularità e i livelli di reddito pro capite – si legge nella nota – il valore medio dei contributi alla stabilità della finanza pubblica allargata imposti agli enti pubblici nel medesimo arco temporale e il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali"

sabato 12 gennaio 2019

Quello che NON ti vogliono concedere se vivi in Sardegna - Maria Rosaria Randaccio - Zona Franca


Quello che NON ti vogliono concedere se vivi in Sardegna - Maria Rosaria Randaccio - Zona Franca


Maria Rosaria Randaccio



"Maria Rosaria Randaccio ti illustra un punto del programma elettorale - Con la Zona Franca non riparte solo la Sardegna , ma riparte TUTTA L’ITALIA!.

Da questa situazione non si esce senza una decisa inversione rispetto alla strada della politica regionale seguita finora. 

La direzione da prendere si può riassumere in tre punti: 
Primo: meno tasse 
Secondo: meno tasse 
Terzo: meno tasse.

CONDIVIDETE TUTTI il silenzio è durato troppo ora è il NOSTRO momento.




mercoledì 9 gennaio 2019

Salvini a Cagliari ospite del PSdAz, fuori Zona Franchisti e contestatori del Cagliari Social Forum

Salvini a Cagliari ospite del PSdAz, fuori Zona Franchisti e contestatori del Cagliari Social Forum





Sa Defenza TM

Trasmesso dal vivo in streaming il 23 nov 2018


Salvini nella sede a Cagliari del PSdAz in viale Regina Margerita sono presenti contestatori del CSF con cartelli che contro il decreto sicurezza e a favore dei clandestini; il gruppo più colorito è quello dei zona franchisti che chiedono a viva vive l'applicazione della legge sulla Zona Franca e inneggiano NO ZONA FRANCA NO VOTO.


Fine anno Sa Defenza e Sardegna Zona Franca

Fine anno Sa Defenza e Sardegna Zona Franca


Sa Defenza TM

Trasmesso dal vivo in streaming il 31 dic 2018

Arriva la fine dell'anno e si tirano le fila , il movimento zona franca con a capo la Dr.sa Randaccio ex intendente di finanza ai massimi livelli della macchina statale italiana, traccia le linee guida per un nuovo approccio con lo stato italiano e il governo della RAS...

giovedì 20 dicembre 2018

Zone Franche in Europa


Zone Franche in Europa

Piero Di Bello
Fiscalista Internazionale
Esperto in Wealth Management
(Pianificazione e Protezione Patrimoniale)


L’articolo 3 del codice doganale comunitario, di cui al Regolamento n. 450/2008 (NCDC) in vigore dal 24 giugno 2009 e pienamente operativo (al più tardi) dal 24 giugno 2013, delimita il territorio doganale dell’Unione europea.

Tracciare i confini comunitari è necessario tanto ai fini extra-tributari quanto ai fini tributari in quanto gli scambi commerciali effettuati tra i 27 Stati membri e i Paesi terzi (extra - UE) prevedendo il transito dei confini comportano un prelievo fiscale. Da qui la legislazione applicabile alle importazioni e alle esportazioni di merci.

Il territorio comunitario e l’area doganale

Tanto premesso, occorre segnalare che il territorio doganale dell’UE non corrisponde necessariamente alla somma algebrica dei confini dei 27 che geofisicamente e politicamente costituiscono la Comunità. Alcune zone, infatti, seppur rientranti nei diversi territori nazionali, sono escluse dall’area doganale comunitaria, mentre altre zone che non fanno parte del territorio comunitario sono considerati a tutti gli effetti come ubicate all’interno dell’area doganale comune.

Le aree d’eccezione

Nell’ambito del territorio comunitario sono ammesse talune aree d’eccezione in cui si applicano dei regimi particolari agevolativi che configurano una finzione giuridica di estraneità della porzione territoriale. Ad esempio, la «zona franca» è una frazione del territorio doganale dell’Unione europea, opportunamente delimitata e sottratta all’ordinario regime doganale, il cui scopo è il conseguimento di una fiscalità di vantaggio.

Si distinguono zone franche integrali, nel caso in cui le “aree di vantaggio” siano ubicate fuori dal territorio comunitario (per cui godono di un regime di extraterritorialità, anche se geofisicamente fanno parte degli Stati interessati) e zone franche comunitarie ossia ubicate dentro il territorio doganale comunitario (per cui queste godono di un regime fittizio di extraterritorialità).

La zona franca e il porto franco

Quando la zona franca è collocata in area portuale si parla di porto franco, di zona franca portuale (o punto franco) o di deposito franco. In particolare, il porto franco è dato dall’insieme delle installazioni portuali considerate nella loro totalità (dallo specchio acqueo ai magazzini situati in ambito portuale) con la conseguenza che tutte le operazioni compiute in ambito portuale (imbarco, sbarco, manipolazione, trasformazione industriale) sono esenti dai dazi doganali.
Il punto franco, invece, concerne una parte del porto e non si differenzia dal porto franco se non per l’ampiezza del territorio coinvolto. I depositi franchi, i punti franchi e gli altri analoghi istituti sono assimilati ai territori extra-doganali.

Il territorio doganale

L’area doganale comunitaria comprende i 27 Stati (incluse le acque territoriali e marittime interne, lo spazio aereo sovrastante) e i territori del Principato di Monaco quale definito nella convenzione doganale conclusa a Parigi il 18 maggio 1963 (Francia) nonché i territori delle zone di sovranità del Regno Unito di Akrotiri e Dhekelia quali definite nel trattato relativo all’istituzione della Repubblica di Cipro (Cipro).

Il territorio geofisico

Non rientrano nel territorio doganale comunitario, sebbene facciano parte del territorio geofisico comunitario:
la Groelandia e le Isole Faeroer (Danimarca);
la Polinesia francese, Wallis e Futuna, Nuova Caledonia, isole antartiche ed australi francesi e i territori di Mayotte, di St. Pierre e Miquelon (Francia);
l’Isola di Helgoland e la città di Buesingen (Germania);
i comuni di Livigno e Campione d’Italia e le acque nazionali italiane del Lago di Lugano, tra Ponte Tresa e Porto Ceresio (Italia); (Sardegna da attuare);
le città autonome di Ceuta e Melilla (Spagna)


mercoledì 19 dicembre 2018

Le Zone Franche in Irlanda


La zona franca. Strumento e opportunità di sviluppo economico

Le Zone Franche in Irlanda

L’istituzione della Zona Franca in Irlanda, è stato un caso emblematico. Infatti, nata nel 1959 come prima Zona Franca Industriale, è servita come esempio e modello per tutte le altre. L’aeroporto di Shannon è situato sulla costa occidentale dell’Irlanda, venne inaugurato nel 1945, alla ripresa dei traffici commerciali nell’immediato dopo guerra. Esso fungeva come punto di rifornimento per tutti i voli aerei provenienti dal Nord America e, vista la limitata autonomia degli aeromobili, la gran parte dei voli transoceanici, erano costretti a far scalo in Irlanda.

Il Governo irlandese, colse questa grande opportunità e varò alcuni provvedimenti, che qualificavano l’aeroporto di Shannon come Zona Franca, prevedendo l’esenzione dai diritti per le merci introdotte nell’aeroporto e semplificazioni per l’imbarco ed il transito di passeggeri e merci, esclusi dalle normali procedure doganali. Inoltre le vendite effettuate all’interno dell’Aeroporto erano esentate dal pagamento della purchase tax (quella che oggi chiameremo IVA). Successivamente venne regolamentato, con misure doganali, il traffico delle merci tra l’aeroporto ed il resto del territorio nazionale e, nello stesso periodo venne inaugurato il primo duty free shopdel mondo, un’attività destinata ad avere un gran successo e presente in quasi tutti gli Aeroporti internazionali.

La posizione strategica dell’aeroporto portò grandi benefici, non solo alle attività nell’area aeroportuale, ma anche a tutte le attività industriali e l’indotto che progressivamente si svilupparono intorno all’aeroporto, comprese le prime attività turistiche che cominciarono a manifestarsi. Nel 1958, al fine di sostenere la crescita delle attività nella Zona Franca, vennero introdotte ulteriori agevolazioni amministrative e fiscali, che riguardavano la semplificazione dei controlli e delle procedure degli scambi commerciali all’interno dell’aeroporto; esenzione per 25 anni dalle imposte sui redditi per alcune tipologie di imprese operanti nella zona franca; stesso trattamento fiscale per alcune merci destinate al consumo, prodotte all’interno della Zona Franca, a quelle prodotte nel restante territorio dello Stato.

Alla fine degli anni ’50, però l’avvento degli aeromobili a lungo raggio, che non necessitavano più di rifornimenti intermedi, comportarono un lento ma inesorabile declino del traffico aeroportuale di Shannon. Il governo irlandese, cercò di risolvere la situazione, istituendo nel 1959 la Shannon Free Airport Developement Company, società controllata direttamente e totalmente dal governo irlandese, il cui scopo era quello di assicurare la ripresa e lo sviluppo dei traffici di merci e passeggeri dell’aeroporto di Shannon. La strategia utilizzata dalla Shannon Development, rappresentò un profondo cambiamento del concetto di Zona Franca, affiancando alle funzioni classiche di istituto tipicamente commerciale, quello di incentivo alla localizzazione di stabilimenti industriali, per giungere infine a quello più attuale di strumento per favorire lo sviluppo di specifici comparti economici, o la riqualificazione di aree urbane in declino, o anche lo sviluppo di aree o regioni svantaggiate o degradate.

L’attività della Shannon Developement si concentrò sullo sviluppo industriale e sul potenziamento del turismo. Riguardo lo sviluppo industriale, venne delimitata una area specifica adiacente all’aeroporto, offerta a potenziali investitori libera da dazi doganali e esente da imposizioni fiscali sugli utili derivanti alle società dalle esportazioni; inoltre venne garantito alle imprese che avessero investito in queste aree, un contributo a fondo perduto pari al 50% del costo degli impianti fissi. L’obiettivo era quello di attrarre capitali internazionali per investimenti nella manifattura e nei servizi. Il modulo iniziale era di appena 3 ettari, insediato in brevissimo tempo e quindi allargato a 40 ettari nel 1962, fino ad arrivare agli attuali 250 ettari, con previsioni di ulteriore espansione nei prossimi anni. Quindi lo sviluppo industriale irlandese è stato determinato dal successo della Zona Franca di Shannon, che di riflesso è anche servita come strumento sociale per favorire l’occupazione e per l’avvio di innovative esperienze industriali basate sulle nuove tecnologie avanzate.

Dopo l’entrata dell’Irlanda nell’Unione Europea, nel 1973, sono stati apportate alcune modifiche agli incentivi per la Zona Franca di Shannon, come l’applicazione della Tariffa Doganale Comune alle merci destinate all’interno dell’Unione Europea e, nel rispetto delle regole sulla libera circolazione e sulla concorrenza, i vantaggi fiscali sulle esportazioni, sono stati sostituiti da un’aliquota più bassa su tutti i prodotti manifatturieri, applicata in tutto lo Stato. Il successo della Zona Franca di Shannon, determinò per l’Irlanda il riconoscimento di Paese industriale, consentendogli di acquisire maggiore rilevanza nel mercato internazionale e di diventare polo di attrazione per capitali ed investimenti stranieri. 

Seguendo l’esempio di Shannon, molti Paesi in via di sviluppo hanno utilizzato lo strumento della Zona Franca per lo sviluppo delle attività industriali e dell’esportazioni; la stessa Shannon Free Airport Developement Company ha elaborato numerosi studi di fattibilità commissionatigli da Paesi in via di sviluppo, come Sri Lanka, Bangladesh, Egitto, Colombia, Indonesia etc., ma anche da organizzazioni internazionali quali la Banca Mondiale e l’UNIDO, l’Agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo Industriale. Per quanto riguarda lo sviluppo turistico, la Development Company, ha assolto egregiamente il suo compito.

L’obiettivo era quello di incentivare le compagnie aere internazionali a fare scalo nell’aeroporto di Shannon, ancorché l’evoluzione tecnologica aeronautica non lo rendesse più necessario. Facendo leva sulle origini irlandesi di una numerosa popolazione americana, dopo aver restaurato tre castelli medioevali, aperto alberghi e allestito innumerevoli cottages in stile vecchia Irlanda, ha promosso una serie di iniziative e viaggi organizzati per attirare quanti più turisti possibile. Oggi il traffico passeggeri, nell’aeroporto di Shannon, supera il milione e mezzo l’anno.



Nasce il blog Sardinya Zona Franca

Oggi nasce il blog Sardinya Zona Franca 

Un blog a sostegno del diritto dei sardi ad avere la Zona Franca in base alla legge italiota e trattati di Roma e Lisbona.

Prendiamo in prestito opere e info dal sito di Sa Defenza , e da tutti i vari gruppi e siti che hanno a cuore il bene del popolo sardo.

Sosteniamo le tesi della Dottoressa, e Intendente di Finanza, Maria Rosaria Randaccio.

Vogliamo e siamo determinati a spingere il progetto ZFIEtrxadoganale perchè , finalmente , si attui il diritto ambito di un popolo per la  parità competitiva con il resto del mondo , eliminando tutte le disparità dei costi dovuti alla insularità e al depopolamento, la quale viene vanificata da 7o anni di politiche di politicanti italioti corrotti di destra e sinistra e da servi prostrati gli ascari sardignoli.


Dr.sa Randaccio quali sono novità della sentenza n°6/19 emessa dalla Corte Costituzionale sulla Sardegna?

Dr.sa Randaccio quali sono novità  della sentenza n°6/19 emessa dalla Corte Costituzionale sulla Sardegna? Sa Defenza TM Chiediamo...